La fotografia, con una inquadratura originale e vivace immediatezza, riesce ad rendere un momento in cui i corpi sembrano infrangersi con gli spruzzi in una riuscita dinamica composizione ... (Maria Antonietta Spadaro

La fotografia risalta il diverso comportamento di due visitatori: l’uno che predilige un rapporto dialogico visivo e diretto con l’opera pittorica, senza lasciarsi influenzare dall’importanza dell’artista, l’altro che media la valutazione della tela attraverso la conoscenza del suo autore. (Rita Cedrini)

Segno dei tempi. Lo smartphone e la relazione. Oltre le età, oltre le maschere, oltre le distanze. Cosa voglio gridare? Sono qui. (Girolamo Cusimano)

L'autore viene premiato per la sensibilità mostrata nel proporre il soggetto che,nonostante l'età, guarda ancora verso il futuro. (prof. Maria Scaglione)

“E’ proprio vero che sensibilità e gusto estetico non hanno età. L’autore, anche se molto giovane, è riuscito, con buona tecnica fotografica, a cogliere l’essenza della dolcezza e della bellezza che non sono prerogative solo umane ma che solo l’uomo può intuire ed esprimere.” (prof. Maria Scaglione)

“Con un esplicito riferimento all’arte surrealista, il giovane autore gioca sull’elemento sorpresa, sull’inconsuetudine dell’immagine. Per libera associazione di idee egli unisce un oggetto e uno spazio che, apparentemente, non hanno nulla in comune, evocando un’ atmosfera indefinita sospesa tra apparenza e realtà.” (prof. Maria Scaglione)

Tutto nell’immagine evoca antiche lontananze...da lontano due rose, frutto dell’imprevedibile gioco del vento tra la sabbia del deserto, sono venute a posarsi su un ordito che un’ antica mano tracciò...al di là di uno schermo, deciso e insieme leggero, ci si offrono resti sgangherati di un passato non ancora del tutto recuperato...ombre e note di colore sparse qua e là sembrano volerci avvertire che il nostro “OGGI” altro non è se non ciò che altri vissuti “IERI” ci chiedono di continuare. (prof. Maria Scaglione)

Il fuoco è l’elemento distruttorio. Ma i sapienti ribadiscono che esso è la radice della vita. Si rinnovavano i pascoli, le nostre esistenze e, dalle macerie che crea, sorgono nuove città. Questo incalzare di concetti in contraddizione apparente tra di loro è quanto racconta questa immagine straordinaria dove alle fiamme che si innalzano radiose verso il cielo fa da contraltare la figura di un giovane di spalle che scaglia con violenza inusitata ancora oggetti che alimentano la fiamma, un ciclo forse infinito e tuttavia premonitore. (prof. Aurelio Pes)

La radice antropologica dei ‘carbonari’ di Alessandro Savarese non si esaurisce su tale dato, ma centra nella maniera più agra e più lirica l’attività dei ‘fossoni’, di quei lavoratori posti tra i boschi dei Nebrodi o della Madonie. Un lavoro durissimo e inquietante ma che offre, comunque, nelle notti, i vaghi bagliori emersi dalle montagne. (prof. Aldo Gerbino)

L’immagine ha un fascino d’altri tempi e sembra ispirarsi al realismo ottocentesco e alla pittura d’ambiente. L’interno degradato col suo carmineo fà da contrappunto alla natura circostante che invade l’ambiente, regno ormai di upupe e civette. (prof. Piero Longo))

La sequenza che parte da un’ immagine in bianco e nero, dove si descrive con la luce l’antica ricetta del cibo per eccellenza, si evolve coerentemente fino ai sofisticati prodotti della tecnologia e, cromaticamente, trionfa nei prodotti naturali assemblati pittoricamente con una prospettiva dall’alto. (prof. Piero Longo)

La sequenza che parte da un’ immagine in bianco e nero, dove si descrive con la luce l’antica ricetta del cibo per eccellenza, si evolve coerentemente fino ai sofisticati prodotti della tecnologia e, cromaticamente, trionfa nei prodotti naturali assemblati pittoricamente con una prospettiva dall’alto. (prof. Piero Longo)

La sequenza che parte da un’ immagine in bianco e nero, dove si descrive con la luce l’antica ricetta del cibo per eccellenza, si evolve coerentemente fino ai sofisticati prodotti della tecnologia e, cromaticamente, trionfa nei prodotti naturali assemblati pittoricamente con una prospettiva dall’alto. (prof. Piero Longo)

La sequenza che parte da un’ immagine in bianco e nero, dove si descrive con la luce l’antica ricetta del cibo per eccellenza, si evolve coerentemente fino ai sofisticati prodotti della tecnologia e, cromaticamente, trionfa nei prodotti naturali assemblati pittoricamente con una prospettiva dall’alto. (prof. Piero Longo)

Una tipica impresa milanese nella quale il rapporto tra l’antico ed il nuovo è evidenziato dal contrasto bianco/nero. In essa la nevrosi di un fulmine vivifica il paesaggio. (Prof. Piero Longo)

Immagine del lavoro nel gusto dell’estemporanea testimonianza della vita cittadina. (Prof. Aldo Gerbino)

Un’immagine surreale in cui si evince un gioco tra l’uomo e le proiezioni della sua fantasia che volano colorando un cielo già intenso. (Anna Fici)